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martedì 14 aprile 2020

Made in Italy... in Cina

Ricevo questo racconto di respiro Internazionale da varaless :


Panorama
Spesso quando viaggio mi porto qualche contenitore di riserva per poter fare manutenzione nel caso
fosse necessario.
Quando ho fatto un viaggio in Cina avevo con me due canister: uno normale, l'altro magnetico.
Il motivo era che un cache nascosto nell'ultimo avamposto della Grande Muraglia probabilmente richiedeva manutenzione, ma non sapendo il tipo di nascondiglio mi ero preparato alle due possibilità (magnetico/non magnetico).
Il cache della Grande Muraglia si era rivelato di tipo non magnetico, quindi mi era rimasto nello zaino il solo contenitore magnetico.
Nel viaggio stavamo costeggiando il margine del deserto del Taklamakan, detto il Mare della Morte.Le temperature possono variare dai+40°C in estate a -20°C in inverno. Inoltre sono frequentitempeste di sabbia con venti che arrivano a superare i 100 km/h. La zona è sconosciuta ai normali itinerari turistici, ma, come spesso accade, è ricca di meraviglie archeologiche e sorprese!Una di queste meraviglie si trova a sud della città di Ürümqi e a 10 km da Turfan, nella regione dello Xinjiang.
Si tratta delle rovine dell'antica città di Jiaohe. E' un importante sito archeologico lungo la Via della Seta. La città è stata costruita su un'isola lunga 1650 m e larga circa 300 m nel mezzo di un fiume
che formava una difesa naturale. Le pareti a dirupo alte oltre 30 metri su tutti i lati dell'isola proteggevano la città degli eventuali attacchi dei nemici.
La città si è sviluppata nella parte meridionale con i quartieri residenziali dove sorge anche un'ampia costruzione governativa, mentre a nord sorgevano templi buddisti e numerosi stupa alternati alle coltivazioni, soprattutto di vigne.

Tutti gli edifici sono in terra cruda e quindi molto sensibili agli eventi atmosferici. In pratica la città si sta disgregando lentamente. Nella sua massima espansione durante la dinastia Tang (IX secolo d.C.) probabilmente arrivò ad avere 7.000 abitanti.

Il fiume garantiva un costante approvvigionamento d'acqua, almeno finché non si prosciugò.
La città venne progressivamente abbandonata fino a subire la distruzione nel XIII secolo con l'invasione di Genghis Khan quando oramai il suo declino era cominciato.

Quindi mi trovo alle propaggini del deserto più micidiale della Terra (non sono io a dirlo, leggete
"Diavoli stranieri sulla Via della Seta" di Peter Hopkirk, ed. Adhelphi), con un tesoro archeologico
pressoché sconosciuto davanti, un contenitore magnetico nello zaino, il cache più vicino a quasi 500
km e una bellissima piattaforma di legno sorretta da solidissime putrelle d'acciaio come belvedere.

Cosa fa un geocacher?

Nasconde un cache!

Tornato a casa scrivo il listing e provo a farmelo pubblicare. Ovviamente il revisore si rifiuta di pubblicarlo senza un convincente piano di manutenzione o un contatto locale che si prenda cura del cache. Cosa fare?
Non me la sento di proporre un piano di manutenzione finto, così provo a contattare alcuni geocacher Cinesi che abbiano nascosto cache in "zona", fino a qualche migliaio di km di distanza.
Dopo vari tentativi fallimentari mi risponde wangxys che vive a 900 km di distanza, ma ogni tanto va ad Ürümqi.
Accetta di fare manutenzione!
(E' come se un geocacher di Milano accettasse di fare manutenzione ad un cache sull'Etna perché ogni tanto va a Palermo, in più in Cina non sono sicuro che ci sia il collegamento aereo equivalente.)

Comunque, profonda gratitudine a wangxys, il revisore accetta!

Il Listing fu pubblicato col GCcode: GC7BGPJ.

Epilogo.
In due anni e mezzo il cache è stato trovato 5 volte; wangxys ha provato ad andare a cercarlo una volta, ma ha sbagliato autobus fraintendendo le mie indicazioni... ci riproverà.

Mappa delle rovine


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